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Maria, Charlotte Kerer

Vivere in uno spazio strettissimo
durata video:
01:59
intervistatore:
Ruth Deutschmann
fotografia:
Benjamin Epp
data della ripresa:
2008-05-06
traduzione inglese di:
Sylvia Manning - Baumgartner
traduzione italiana di:
Nicole D´Incecco
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1942
trascrizione:
Vivere in uno spazio strettissimo La nostra casa era conciata - allora prima, quando eravamo bambini piccoli, abitavamo nella casa paterna di mio padre, con una stanza e una piccola cucina. E lì abitavamo, in dieci. Dunque, nel letto del babbo e della mamma dormiva qualcuno, nel lettino con spalliera dormiva qualcuno, accanto c’era un letto, lì stavamo mia sorella ed io, dietro la porta c’era un letto, lì c'erano i due fratelli, due erano per terra su un materasso e due in cucina per terra. Così dormivamo. Così vivevamo. E finché non avevamo costruito noi stessi la casa? E quando eravamo un pò cresciuti, andavamo via per lavoro - o dai contadini. Ma nella casa stessa, dove siamo nati, avevamo solo questo appartamento. Una stanza ed una piccola cucina. .. se era un appartamento con una stanza e cucina, allora non avevate una dispensa o - No, nessuna dispensa, niente, niente di niente. ... La cucina era così piccola, lì si poteva - lì c’era un piccolo tavolo, un pò più grande di questo quì, mangiavamo di nuovo in tre o quattro, dopo mangiavano di nuovo alcuni - e .. non conoscevamo altro, perché siamo cresciuti così. Non c’era acqua, l’acqua la si doveva andare a prendere dal pozzo. Non c’era l’acqua in casa. Dovevamo tirare l’acqua dal pozzo, con un piccolo carello o con la slitta d’inverno, tutto questo lo dovevamo portare dal pozzo. Era misero, molto misero, - devo dire - così vivevamo.